ART. 1 – ORIGINE DELL’ISTITUTO

                       Ad opera del compianto Mons. Anselmo Rizzi, Vescovo di Adria, quale erede universale del fu Cav. Giusto Caenazzo, nominato con testamento olografo del 5 novembre 1912, il 31 marzo 1916 è stato fondato in Badia Polesine (Rovigo) l’Istituto di educazione e di assistenza “Domenico Caenazzo e Francesca Bronzin”, eretto in Ente morale

 con decreto di S.A.R. il luogotenente di Sua Maestà pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia il 21 Aprile 1916, n. 426.

  Il fondatore ha assegnato all’Istituto i Beni costituenti l’asse dell’eredità risultato dall’inventario eretto in atti dal notaio dott. Lorenzo Natali n. 11374 – 8173 e registrato in Badia Polesine il 26 settembre 1913 al nr. 508, vol. 48 atti pubblici.

  L’Istituto dalla fondazione ad oggi ha sviluppato diverse forme di educazione e di assistenza ai ragazzi orfani e abbandonati, con particolare preferenza alla gioventù di Badia Polesine (scuola materna, scuole professionali, collegio per ragazzi orfani o abbandonati, convitto per gruppi famiglia).

  Le esigenze più urgenti alle quali intendeva provvedere il fondatore al momento della erezione giuridica dell’Istituto (assistenza ai bambini orfani di guerra, agli orfani o congiunti dei caduti per la causa nazionale, ai bambini appartenenti a famiglie del comune di Badia Polesine in particolari condizioni di povertà) con il decorso del tempo sono venute meno. Va comunque considerata la precisa volontà espressa dal Cav. Giusto Caenazzo nel suo testamento olografo: egli intendeva fondare una istituzione che avesse come fine specifico la educazione cattolica della gioventù e affidava al Vescovo di Adria, Presidente di diritto dell’opera, la facoltà di scegliere le modalità più opportune per realizzarla.

  Con Decreto n. 816 in data 1 luglio 1986 il Presidente della Giunta Regionale del Veneto ha approvato il nuovo Statuto dell’Ente, adeguato alle nuove esigenze ed istanze di carattere socio-assistenziale.

      Su istanza dell’Ente, in attuazione della Legge Regionale del 25 giugno 1993, n. 24 – “Disposizioni per la privatizzazione dell’ IPAB, adempimenti attuativi” – il Presidente della giunta Regionale del Veneto con atto n. 609 in data 17 marzo 1995 decretò il riconoscimento giuridico dell’Istituto come Ente di diritto privato.

  L’Istituto deve far celebrare ogni anno n. 24 S. Messe a suffragio del Cav. Giusto Caenazzo e della sua consorte Francesca Bronzin, secondo la volontà espressa nel testamento olografo. Tale celebrazione sarà fatta a cura del Vescovo pro-tempore di Adria-Rovigo, Presidente dell’Istituto. L’elemosina corrisponderà a tre volte l’ammontare dell’offerta stabilita nella diocesi di Adria-Rovigo per la celebrazione delle S. Messe.

  L’Istituto sarà governato e amministrato in base al presente Statuto.

ART. 2 – SCOPI

  L’ Istituto non ha finalità di lucro, ha come scopo la promozione di attività e servizi di carattere socio educativi, culturale, ricreativo e sportivo che mirano principalmente alla formazione della gioventù secondo i principi della religione cattolica.

  In particolare l’Istituto si prefigge di assicurare l’assistenza sociale e domiciliare ai minori anche coinvolti in situazioni di disagio, disadattamento e/o deviazione.

  L’ Istituto è rivolto ai giovani d’ambo i sessi del Comune di Badia Polesine e paesi limitrofi.

  Secondo la propria disponibilità di mezzi e di ambienti, può estendere la sua attività a favore della gioventù della diocesi di Adria-Rovigo.

ART. 3 – ATTIVITA’ PRINCIPALI

Per il raggiungimento delle proprie finalità l’Istituto si propone di:

  – gestire strutture e servizi idonei al mantenimento e la protezione di minori, anche in condizioni di handicap, privi di ambiente familiare idoneo, temporaneamente e non, garantendo un contesto di vita caratterizzato da un clima affettivo rispondente alle esigenze proprie dell’età e al loro livello di maturazione;

  – promuovere, sostenere e gestire percorsi di formazione e di inserimento sociale e lavorativo di ragazzi e adulti in condizione di fragilità sociale e a rischio di esclusione sociale;

  – sostenere iniziative di natura culturale, ricreativo, ludica, sportiva, sociale e assistenziale per un proficuo impiego del tempo libero finalizzato all’impegno sociale e civile;

  – favorire e sostenere attività di aggregazione e di cooperazione che conseguono finalità di carattere sociale, civile e culturale;

  – svolgere in generale tutte le attività che si riconoscono essenziali per il raggiungimento dei fini statutari che si propone, anche in collaborazione con Enti pubblici, istituzioni, associazioni, scuole ed altro.

ART. 4 – SEDE

L’Istituto ha sede legale ed amministrativa in Badia Polesine (Rovigo), Via Cigno n. 113.

ART. 5 – PATRIMONIO

  Il patrimonio attuale dell’Istituto è costituito dai beni immobili per un valore alla data di approvazione dello Statuto di £. 12.844.693.000 come da apposito inventario al quale si rinvia per le successive modificazioni.

ART. 6 – MEZZI

  L’Istituto trae i mezzi per il suo funzionamento da:

a) rendite dal patrimonio,

b) rette degli utenti che usufruiscono dei suoi servizi a titolo non gratuito;

c) contributi ed elargizioni straordinarie di privati ed enti pubblici, donazioni, liberalità, lasciti testamentari che non abbiano come specifica destinazione l’incremento del patrimonio.

ART. 7 – ORGANI

Sono organi dell’Istituto:

  – Presidente

  – Comitato Direttivo coadiuvato dal Direttore

  – Revisore dei Conti

A) IL PRESIDENTE non è eletto, ma per norma fondazionale la Presidenza dell’Istituto spetta di diritto al Vescovo pro-tempore della diocesi di Adria-Rovigo.

  Egli assume la Presidenza dal momento della sua presa di possesso canonica della Diocesi.

  In caso di sede vescovile impedita o vacante, le funzioni di Presidente sono disimpegnate dall’Amministratore della Diocesi designato a norma del Codice di diritto canonico.

  In caso di assenza alla riunione del Comitato Direttivo del Vescovo, funge da Presidente il Vice Presidente.

B) IL COMITATO DIRETTIVO è composto dal Vescovo pro-tempore che ne è il Presidente di diritto e da quattro membri come segue:

  1 – L’Arciprete pro-tempore di Badia Polesine;

  2 – Due persone di elevate qualità morali e civili scelte dal Vescovo fra i cittadini del Comune di Badia Polesine e paesi limitrofi;

  3 – Un rappresentante del Comune di Badia Polesine scelto dal Vescovo tra un elenco di tre nomi proposti dal Sindaco.

  I membri durano in carica quattro anni e possono essere riconfermati per non più di due mandati consecutivi.

  Le funzioni degli amministratori sono gratuite.

C) IL DIRETTORE viene nominato dal Comitato Direttivo.

  Dirige l’andamento dell’Istituto e vigila sulla osservanza delle Leggi e dei regolamenti.

  Esegue le deliberazioni del Comitato Direttivo, procede alla verifica di cassa, firma gli ordinativi di pagamento e adotta sotto la propria responsabilità i provvedimenti di competenza del Comitato Direttivo.

               Redige il bilancio preventivo e consuntivo, li sottopone all’esame del Comitato Direttivo e li compila rispettivamente entro il mese di dicembre dell’anno precedente ed entro il mese di aprile dell’anno successivo.

  Redige i verbali delle sedute del Comitato Direttivo, tiene in ordine l’archivio, cura la predisposizione degli atti e gli adempimenti di carattere tributario fiscali avvalendosi anche di esperti esterni, promuove ipotesi di lavoro e suggerimenti da sottoporre alla approvazione degli organi dell’Ente, cura i rapporti con i terzi in genere. Infine tiene aggiornato il repertorio degli atti ufficiali e l’inventario dei beni verificando periodicamente i valori anche a mezzo di perizie giurate.

D) IL REVISORE DEI CONTI è eletto dal Comitato Direttivo.

  Verifica la regolarità formale e sostanziale della contabilità, accerta le giacenze di cassa, controlla la regolarità dei registri, controlla il bilancio consuntivo e predispone apposita relazione da allegare al bilancio consuntivo stesso.

  Dura  in carica quanto il Comitato Direttivo e può essere rieletto, secondo le eventuali indicazioni di legge.

ART. 8 – COMPITI DEL COMITATO DIRETTIVO

Il Comitato Direttivo delibera:

a) sul bilancio preventivo e sul conto consuntivo, da approvare rispettivamente entro il mese di dicembre e aprile di ciascun anno;

b) sulla formazione e regolare tenuta degli inventari;

c) sull’accettazione di eredità, legati, donazioni nonché su tutti gli atti e contratti di straordinaria amministrazione;

d) sulla nomina, sul licenziamento e in genere sul trattamento del Direttore e del personale dipendente;

e) sulla emanazione di regolamenti occorrenti per il buon funzionamento dell’Istituto;

f) su tutti gli affari, le iniziative e servizi che interessano l’Istituto;

g) sulla designazione del Consigliere al quale affidare l’incarico di Vice Presidente.

ART. 9 – FUZIONAMENTO DEL COMITATO DIRETTIVO

Le deliberazioni del Comitato possono essere prese con l’intervento di almeno tre dei suoi componenti ed a maggioranza di voti degli intervenuti.

Le votazioni si fanno per appello nominale o a voti segreti. Sono sempre a voti segreti quando riguardano persone. A parità di voti, la proposta si intende respinta.

Per la validità delle adunanze non sarà computato chi, avendo interesse, non può prendere parte alle deliberazioni.

Le sedute del Comitato Direttivo non sono pubbliche.

Ad esse partecipa con diritto di voto consultivo, di cui deve essere dato a verbale, il Direttore dell’Istituto.

ART. 10 – ADUNANZE DEL COMITATO DIRETTIVO

La convocazione viene effettuata dal Presidente o su suo ordine.

Il Comitato può altresì essere convocato per iniziativa scritta e motivata di almeno due componenti.

ART. 11 – ORDINE DEL GIORNO

L’ordine del giorno degli argomenti da trattare in ciascuna adunanza, con l’invito ad intervenire, deve essere consegnato a domicilio dei Consiglieri almeno tre giorni prima di quello fissato per l’adunanza. In casi di urgenza tale termine può essere ridotto a 24 ore e la convocazione può essere effettuata anche per via telegrafica o equipollente.

ART. 12 – VERBALI

I processi verbali delle adunanze del Comitato Direttivo sono stesi a cura del Direttore dell’Ente e devono essere firmati dal Presidente dell’adunanza e dal Direttore.

ART. 13 – DECADENZA

I componenti del Comitato Direttivo che, senza giustificato motivo, non intervengono a tre successive riunioni decadono dalla carica. La decadenza è pronunciata dal Comitato Direttivo. La surrogazione verrà fatta dal Vescovo-Presidente a norma dell’art. 6 del presente Statuto. il Consigliere nominato in sostituzione di un altro scaduto rimane in carica quanto avrebbe dovuto rimanere il consigliere decaduto.

ART. 14 – DEVOLUZIONE DEL PATRIMONIO

  In caso di estinzione per qualunque motivo dell’Istituto il patrimonio, dopo le dovute spettanze a chi di dovere, sarà devoluto nel rispetto della volontà testamentaria.

ART. 15 – NORMA DI RINVIO

Per quanto non previsto nel presente Statuto valgono le norme vigenti in materia.

Deliberato in Badia Polesine (RO) come da atto a rogito del notaio Dr.ssa Simonetta Doro rep.n.25317 in data 06 aprile 2001 ed approvato con Decreto Regionale n.97/4103-D del 08 ottobre 2001.

IL PRESIDENTE:                  Mons. Andrea Bruno Mazzocato

                                                            Vescovo di Adria-Rovigo

I MEMBRI DEL COMITATO:           Mons. Dante Bellinati

                                                            Canzio Bonazzi

                                                            Claudio Brusemini

                                                            Chiara Rossi

LA DIRETTRICE:                    Luciano Ghiotti